Per ricordarle nel giorno della loro sepoltura terrena, in un altrove che non le merita.
26 rose di mare
Non erano Ifigenia
figlia di re e regine
tra strazianti urla materne
sacrificata
perché concedessero gli dei
favorevoli venti
alle navi guerriere degli Achei
Non erano le
37 vergini di un qualche Empireo
pronte ad accogliere
il fanatico dalla cintura esplosiva
Non erano 26 ancelle
sulla Mesektet, barca dei morti
al seguito della figlia
deceduta del faraone
E non era il mediterraneo
un grande cenote
in cui gettare 40 fanciulle
per propiziarsi
il dio della pioggia, Chac
Binitubo
Esther
Chinelo
Blessing
Ayomide
Ozuoma
Nzube
Grace
Nwando
Kebe
Favour
Redeem
Loveth
Marian
Ugochi
Precious
Osato
Ljeoma
Joyce
Balogun
Queen
Olabisi
Promise
Kemi
Vivian
Amineet
Non placarono l’arsura
del mercato delle carni
né il sale ne conservò le fattezze
Né oltrepassò
la loro barca le colonne di Ercole
del maschio muscolo
né quello della nostra ignavia
L’ultima volta che ognuna
levò in alto gli occhi
forse le arrise Oshun
negra dea dell’acqua dolce
giunta a raccogliere
neri petali di rosa
per farne ghirlanda.
Pina Piccolo, 10 novembre 2017
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