In lode di chi si rifiuta di sospendere l’incredulità
Non che ci avessero mai chiesto
Il consenso a sospendere l’incredulità
Presumevano che avendolo fatto
Tanto a lungo
Ormai fosse diventata una seconda pelle
Non che ci avessero mai chiesto
Se
Potessimo avere qualche ripensamento sul doversene stare
Noi e i nostri figli
E le sette generazioni
Dentro quella crisalide squamosa
Ravvolti nella nostra saliva
E nella loro
Con le ali che mai si librano
Condannate a starcene qui rattrappite
come un bimbo nato morto.