Per Diamond Lavish Reynolds (Anita Barrows, Ita. e Engl.)

Philando Castile era un giovane afroamericano che lavorava alla mensa di una scuola Montessori in un sobborgo del Minnesota. La polizia gli ha sparato e l’ha ucciso il 6 luglio dopo averlo fermato per una faro posteriore non funzionante. La sua ragazza, Diamond Lavish Reynolds, ha iniziato subito a narrare e filmare la sua uccisione al  cellulare (tramite Facebook,) seduta accanto mentre lui guidava. La sua figlioletta di quattro anni, seduta nel sedile posteriore, è stata testimone di tutta la sequenza.

 

Questa è per te, Diamond Lavish Reynolds,

prima che il tuo nome sparisca tra i tanti

prima che la tua voce

sia dimenticata, prima che ti svegli

una mattina, ancora solo ventiquattrenne, tua figlia

accanto, e trovi solo il suo non esserci

dall’altro lato del letto. Questa è per te

la mattina che ti svegli e ti chiedi

cosa farai adesso

della tua vita, come parlerai

alla tua bimba di quattro anni che ha visto il poliziotto

sparare a Philando, la bimba che chiamavi

il tuo “angelo”, la tua prima consolazione.

Questa è per te quando i telegiornali avranno smesso di parlare

di quel che è successo, quando daranno notizia

di altre morti. Questa è per te

in questo paese di pistole, di crudeltà, di rifiuti;

per te Diamond

Lavish Reynolds, in un qualche umido mattino

d’agosto, mentre tiri via le coperte,

la tua bimba

raggomitolata nel sonno, piccola piccola

e cammini verso il bagno e guardi per la prima

volta in settimane con attenzione

la tua faccia allo specchio, ti chiedi come

farai a vivere

ora con la sua assenza,

uno dei tuoi occhi consumato dal dolore, l’altro

dallo sdegno. Come possiamo noi reggere tutto questo

con te, come possiamo fare che le tue lacrime non

diventino un’altra narrativa cancellata?

 

Anita Barrows è poeta, traduttrice e psicologa. Abita a Berkeley, in California. E’ professore a The Wright Institute (Clinical Psychology Graduate School) ed esercita anche la libera professione.

Traduzione di Pina Piccolo

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Phliando Castile was an African-American cafeteria worker at a Montessori School in suburban Minnesota. He was shot dead by police on July 6 after being stopped for a broken tail light. His girlfriend, Diamond Lavish Reynolds, immediately began narrating his murder on her phone (sent out via Facebook) as she sat beside him while he was dying in the car. Her four year old daughter, also in the car, witnessed everything.

This is for you, Diamond Lavish Reynolds,

before your name disappears among so many

others, before your voice

is forgotten, before you wake up

one morning, still just 24, your child

beside you, and find only the goneness

on the other side of the bed.This is for you

on the morning you wake and wonder

what you are going to do now

with your life, how you are going to talk

to the four-year-old child who saw the cop

fire the gun at Philando, the child you called

your “angel,” your first consolation.

This is for you when the news has stopped talking

about what happened, when the news has passed on

to other deaths.This is for you

in this country of guns, of cruelty, of dismissal;

for you, Diamond

Lavish Reynolds, on some humid morning

in August, as you push the blankets

away, your child

curled in sleep, so small,

and walk into the bathroom and look for the first

time in weeks carefully

at your face in the mirror, ask yourself how

you are going to live

now with only this absence,

one of your eyes consumed with grief, the other

with outrage.How can we hold this

with you, how can we make your tears not

another deleted narrative?

by Anita Barrows, appeared in Tikkun, on July 12

 

Anita Barrows is a poet, translator, and psychologist in Berkeley, California. She is a professor at The Wright Institute and maintains a private practice.

 

 

 

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