Sia lode al vento
E’ vento selvaggio
Il fiato di
che gira le pale
dell’utopia
Non quello addomesticato
dei tombini del teleriscaldamento
che solleva le gonne
di dive ossigenate
Che anima manifesti sornioni
di mosche cocchiere
aspiranti imbrigliatrici di vento
Selvaggio, non guarda in faccia nessuno
e lacrimogeni sparge
insieme a vaghe speranze
di cambiamento
Alimentatore di fuochi
li fa crescere a dismisura
e poi cadendo li smussa
Terribilmente giusto e crudele
portavoce
di clandestine rabbie del pianeta
contro la specie
centrifuga nell’aria
natura e produzioni dell’umano
Puoi far finta di niente
mentre spira da sud da nord
da est da ovest
e allora ti colpisce con l’orzaiolo
palpebra pesante della coscienza.
Pina Piccolo, luglio 2011